Francesco Masala - anno scolastico 2007-2008
Francesco Masala - 21-07-2008
C'era una volta una scuola nella quale tutti i lavoratori guadagnavano solo quello che diceva il CCNL, i docenti parlavano tra di loro, si scambiavano idee e iniziative, e ogni studente aveva la sua pagella e all'affissione dei quadri tutti sapevano i risultati propri e dei compagni. Era troppo semplice?

Non vorrei esagerare o fare mitologia, ma 15-20 anni fa la scuola era un luogo di confronto e collaborazione, adesso sta sempre più diventando un luogo dove si stanno creando autistici e soggetti autoreferenziali, sia tra lavoratori che tra studenti. Abbiamo migliorato?
Francesco Masala - 05-07-2008
Sta finendo la stagione delle domande di trasferimento, sovranumerarietà, utilizzazione e assegnazione provvisoria, centinaia di migliaia, magari un milione, o più, di pagine vengono scritte a mano dai lavoratori della scuola, pagine nelle quali ogni lavoratore deve ogni volta da capo riscrivere la propria vita lavorativa, ricordare e scrivere il numero del DM che ha reso possibile il concorso che poi è stato vinto, gli anni di lavoro in ogni scuola e alcuni altre decine di dati. Il fatto è che tutti i dati che ogni volta vengono richiesti sono in mano all'Amministrazione scolastica. É possibile che ancora si faccia tutto a mano, con costi di tempo per i lavoratori, per gli uffici personale delle scuole, per gli USP (che erano CSA, e prima Provveditorati, che hanno solo cambiato la carta intestata)?
Francesco Masala - 09-06-2008
Con una piccola riforma di questo tipo, l'adozione della media ponderata in sostituzione della media aritmetica usata oggi, a costo zero, si avrebbe un grande risultato: premiare i ragazzi seri e onesti e scoraggiare i furbi, che tralasciano le materie "pesanti", che oggi valgono come quelle "leggere", per esemplificare, tanto 10 in latino e 6 in educazione fisica valgono esattamente come 6 in latino e 10 in educazione fisica.
Francesco Masala - 23-05-2008
Quando nel secolo scorso hanno inventato la scuola azienda e i presidi sono diventati dirigenti, con retribuzioni non disprezzabili, si pensava che per quello status e quei soldi un dirigente si assumesse il rischio della rimozione al non raggiungere certi obiettivi, con il vincolo dato che i lavoratori non potesse sceglierli. Se un dirigente riesce a perdere in 6 anni il 60% degli iscritti, quando scuole dello stesso tipo li accrescono, quando spesso viene chiamato presso il giudice del lavoro per contenziosi con i propri sottoposti, su iniziativa dei sottoposti che cercano di difendersi da angherie, quando quella scuola acquista una fama da paura, quando per anni il direttore amministrativo (DSGA) è messo nelle condizioni di non poter lavorare, sapendo tutti che quella figura è garante della regolarità amministrativa, che non è solo forma, ma sostanza, e mi fermo qui, dicevo, in un caso così la caccia al fannullone ha un senso? Non dovrebbe partire la caccia al dirigente incapace?
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